La domiciliazione forzata, la sensazione di impotenza di fronte alla malattia, la paura di perdere i propri cari, specialmente quelli più anziani, paura di perdere il lavoro e ansia per le scadenze di pagamenti, sono tutti fattori che stanno contribuendo a creare forti fattori di stress. Da oggi una serie di consigli per affrontare al meglio questi nuovi fenomeni grazie al supporto della segretaria della nostra sezione livornese che svolge la professione di psicoterapeuta
di Elisa Sartini (Psicologa –Psicoterapeuta – Segretaria de L’Altritalia Ambiente Livorno)
In questo particolare periodo ci troviamo ad affrontare un tema estremamente delicato, quello legato alle perdite da Covid-19. La definizione di lutto che trovo più calzante è quella di Galimberti il quale definisce il lutto non solo in termini di perdita di una persona cara, ma anche in termini di separazione geografica, l’abbandono di un luogo, il chiudersi di una prospettiva, un fallimento personale e simili, in questa definizione credo che siano racchiuse la maggior parte delle esperienze che le persone intorno a noi stanno vivendo. Familiari lontani, familiari che le normative del decreto ci hanno portato a non avere neanche il tempo di poter salutare, rituali tra cui compleanni, anniversari, nascite, eventi importanti ai quali avevamo sempre dato per scontato di poter partecipare che invece improvvisamente sono diventati qualcosa di non realizzabile e che quindi in questo senso rappresentano qualcosa di perduto. Pensiamo a tutte le persone che si troveranno a vivere ed affrontare la perdita del lavoro che, rappresenta una parte importante dell’identità di ognuno di noi. Infine le perdite delle persone care in seguito a infezione da Coronavirus, queste hanno una serie di caratteristiche estremamente dolorose, ma non solo, pensiamo ai familiari che lette queste storie, davanti a questa sovra informazione in cui ci troviamo immersi, sviluppano delle immagini terribili sui propri cari contemporaneamente alla paura di aver contratto loro stessi il virus, essendo stati a contatto con queste persone. Il terzo polo, di questa relazione paziente familiari, sono gli operatori sanitari impegnati in prima linea a fronteggiare l’epidemia, esposti al rischio di infezione e ad un enorme sovraccarico emotivo.
Come psicologi ci troveremo a dover lavorare con una popolazione in lutto, che ha perso l’idea del progresso come miglioramento delle proprie condizioni di vita, di salute, l’idea dell’uomo invincibile, che combatte contro la morte, che muore in età sempre più avanzata, che sconfigge le malattie. In questo delicato momento dobbiamo cercare di abbattere la distanza fisica con la consapevolezza che ciò può avvenire attraverso una presenza emotiva che esiste al di là dello spazio fisico che ci separa. Siamo distanti, ma non siamo soli, non tutti sanno che esistono numerosi servizi di consulenza psicologica telefonica gratuita rivolta ai familiari dei malati, agli operatori sanitari esausti, a chi vive un lutto ed a tutta la popolazione che necessita di un sostegno per riuscire a reagire a questa emergenza. Per questo vorrei condividere nella speranza che possa esservi utile le iniziative messe in campo sia a livello nazionale sia regione per regione con i numeri di telefono e i motori di ricerca da poter consultare. link della pagina dedicata ai disagi psicologici dovuti all’emergenza Corona virus
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?&id=4335
La pagina dedicata ai servizi di aiuto psicologico attivati a seguito dell’emergenza Corona virus