Torremaggiore (FG). I volontari di GAIA-L’Altritalia Ambiente, guidati dal vicepresidente nazionale Ruggiero Del Grosso, hanno allestito un piccolo laboratorio artigianale per cucire mascherine così come suggerito nell’articolo pubblicato sul nostro sito lo scorso mercoledì 11 marzo. Le mascherine, realizzate con materiali semplici, economici e facilmente reperibili, non hanno ovviamente la stessa valenza di quelle dotate di filtri ff3, le uniche totalmente efficaci, o ff2, ad alta efficacia, ma danno comunque un accettabile livello di protezione per usi limitati, esempio per chi va a comprare cibo o medicine.

Torremaggiore (FG). Volontarie al lavoro mentre si apprestano a cucire le mascherine da distribuire alla popolazione, soprattutto di fascia anziana
L’importante di questa mascherina è che ha la parte anteriore formata da un materiale assolutamente idrorepellente in modo da bloccare eventuali particelle o microparticelle di saliva eventualmente disperse nell’aria. E’ bene ribadire che tali mascherine non sono assolutamente indicate per personale sanitario e sono rigorosamente monouso. Va inoltre sottolineato che nessuna mascherina da sola rappresenta una barriera insormontabile per tale virus.
Importante è mantenere le distanze dalle persone non appartenenti al nucleo familiare e magari indossare un paio di occhiali, chi non ne fa uso abituale può utilizzare quelli da sole, poiché le goccioline di saliva nebulizzata possono entrare anche negli occhi. Fondamentale è restare in casa e uscire per motivi di somma urgenza come appunto rifornirsi di generi alimentari o di medicinali e in quel caso utilizzare la mascherina, e possibilmente occhiali e guanti monouso. Al ritorno togliere la mascherina avendo cura di non strofinarla sul volto, metterla in una bustina che va subito sigillata con un doppio nodo , togliersi le scarpe e lavarsi accuratamente prima le mani e poi il volto con il sapone.
L’opulento occidente, Italia compresa, si è trovato improvvisamente in un clima di guerra, così come lo ha definito il presidente francese Emmanuel Macron, una guerra batteriologica di cui poco sappiamo per cui, è fondamentale seguire le istruzioni comportamentali indicatoci dalle autorità sanitarie e di Protezione Civile. Nessuno di noi era abituato a contingentare le uscite o ad avere problemi di approvvigionamento alimentare, lo potranno ricordare oramai gli ultraottantenni, di cui il nostro Paese è abbastanza ricco o gli ultrasessantenni ricordando l’epidemia di colera del 1973 che investì Campania, Puglia e Sardegna.

Napoli 1973. Persone in fila davanti all’ospedale Domenico Cotugno in attesa della vaccinazione

Napoli 1973. Militari della US Navy effettuano vaccinazioni di massa alla popolazione partenopea