Roma. Continua incessante l’opera di tanti volontari finalizzata a raccogliere fondi per curare i pini di Villa Pamphili infestati dalla cocciniglia, parassita di origine nord americana che sta inesorabilmente attaccando questi sempreverdi in varie parti d’Italia, ivi compresi quelli della Capitale il cui numero supera il milione. Ad oggi sono stati curati 241 alberi mediante endoterapia, cura che consiste nell’iniettare con speciali siringhe un medicinale all’interno del tronco. Se i pini di Roma dovessero seccare nel giro di pochi anni sarebbe un danno ambientale e paesaggistico enorme. Danno che si ripercuoterebbe inesorabilmente sulla qualità della vita di tutti i cittadini. Verrebbe in primis a mancare la loro ombra facendo aumentare così la temperatura del suolo, inoltre essi assorbono grandi quantità di polveri sottili che sono un eccellente veicolo di trasporto del Covid 19. Infine il danno turistico – economico, poiché l’impatto paesaggistico sarebbe davvero devastante poiché priverebbe di verde enormi aree urbane evidenziando ancor di più tutte le costruzioni in cemento della città. Nel frattempo le autorità preposte, nazionali, regionali e cittadine sembrano disinteressarsi del problema.
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