L’Altritalia Ambiente ha accolto con estrema soddisfazione il voto della Camera dei deputati che, grazie all’ampio margine di consenso ottenuto, ha superato ampiamente il margine dei 2/3 dei suoi componenti previsto per evitare qualunque ipotesi di referendum popolare e permetterà l’immediata entrata in vigore della riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione. L’Altritalia spera che tale modifica possa essere il presupposto di un’azione più ampia e organica al fine di adeguare gli strumenti normativi per la tutela della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali. Con tale riforma Costituzionale, la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali entrano di diritto tra i principi fondamentali della nostra Repubblica anche e soprattutto nell’interesse delle future generazioni. “La votazione di ieri 8 febbraio 2022, è sicuramente un evento di portata storica – commenta Renato Narciso, segretario generale de L’Altritalia Ambiente – in tal modo la tutela dell’ambiente e degli animali diventa un principio fondamentale della Repubblica a cui la legislazione passata e futura dovrà sicuramente adeguarsi”. “Tuttavia – continua Narciso – se a livello legislativo si è ottenuto un risultato straordinario ed epocale, a livello pratico le cose sembrano andare di male in peggio, a cominciare dal cambio di denominazione del Ministero dell’Ambiente”. “Mai – prosegue – nella recente storia della Repubblica si sono visti scempi ambientali di tale portata come quelli che stanno avvenendo proprio in questa epoca ove la salvaguardia del clima sembra dettare le agende di tutti i governi del pianeta, soprattutto per quanto riguarda la tutela del verde pubblico attualmente oggetto di indesiderate attenzioni da parte di moltissimi enti locali del Belpaese che, nello stravagante intento di piantare nuovi alberi, abbattono quelli esistenti, per lo più ad alto fusto, e li sostituiscono con alberelli che potrebbero svolgere la stessa funzione biologica tra 20 o 30 anni. E questo senza considerare i danni collaterali alla fauna, alle numerose specie di uccelli che vengono così privati dei luoghi ove nidificare, e all’erario pubblico”.
“Spero vivamente – conclude il segretario generale – che le nuove norme costituzionali forniranno gli strumenti giuridici per impedire il perpetrarsi di danni ambientali e paesaggistici effettuati proprio in nome della stessa salvaguardia ambientale”. “Oggi la tutela ambientale è stata inserita tra i principi costituzionali alla pari con i Beni culturali – aggiunge Federico L.I. Federico, presidente de L’Altritalia Ambiente – un grande successo e un grande potenziamento dell’azione e del peso delle Associazioni ambientaliste, le violazioni in materia ambientale saranno tutte penalmente perseguibili e l’ambiente diventa un tema costituzionale, non un recinto per appassionati e naturalisti”.