Continua l’attività de L’Altritalia Ambiente nell’epoca del Coronavirus. Oltre a la produzione artigianale di mascherine, cerchiamo di fornire anche supporto psicologico nel tentativo di aiutare i nostri soci, e non solo, nel difficile rapporto con gli adolescenti. In questo secondo articolo la responsabile di Livorno suggerirà come rapportarsi con loro durante questo eccezionale periodo di domiciliazione forzata
di Elisa Sartini (Psicologa –Psicoterapeuta – Segretaria de L’Altritalia Ambiente Livorno)
Quello che emerge in questi giorni così particolari sono le difficoltà che adulti e adolescenti vivono a causa della vicinanza forzata con i familiari. Ascolto e pazienza dunque, uniti alla comunicazione, diventano strumenti fondamentali per gestire una situazione così particolare e straordinaria.
Bisogna provare a mettersi nei panni dei nostri figli ma, senza confondersi con loro, perché essi hanno bisogno di adulti che li proteggono e che rispettano la loro crescita e la loro autonomia. Bisogna puntare sulla responsabilità e non sul limite e sul controllo a casa, bisogna valorizzare i talenti. Se per esempio ad alcuni ragazzi piace cucinare, incaricateli in giorni prestabiliti di preparare la cena, i più talentuosi a scuola possono essere incaricati di aiutare i fratelli minori nei compiti, chi è bravo a tagliare i capelli taglierà i capelli ai familiari e così via.
Iniziative che possono apparire banali ma che danno l’idea che quel che serve adesso all’adolescente è avere la percezione di adulti che lo incoraggiano in questo momento di difficoltà, che gli affidano un ruolo, che gli fanno assumere delle responsabilità e non c’è niente che lo fortifichi e lo sostenga nella crescita come sentirsi ricoperto di responsabilità. E’ questo su cui bisogna puntare. Questo vale per la casa ma anche per il condominio, alcuni ragazzi si sono resi disponibili ad aiutare il vicino anziano a fare la spesa on line. Va ricordato che gli adolescenti a cui vengono affidate responsabilità danno il meglio di sé. Si approfitti per parlare con i ragazzi del dolore e della fatica, senza però riversare su di loro le angosce o paure. Credo che questa sia una grande occasione per parlare di questi temi, quello che serve è costruire una relazione nuova in cui anche gli adulti si assumano la responsabilità della propria tristezza e del fatto che in questi anni non sono stati così bravi a garantire una sopravvivenza del tutto adeguata al futuro degli adolescenti, a livello di pianeta, disboscamenti, inquinamento, virus etc… Un’assunzione di responsabilità che responsabilizza e “adultizza”anche quell’adolescente più fragile. Tutto ciò lo aiuta ad avvicinarsi al fatto che gli inciampi, i dolori e le fatiche fanno parte della crescita e che nessuno trova il vero sé stesso senza attraversare momenti di fallimento e di difficoltà.
Questo lo aiuta ad imparare ad esprimere le proprie angosce, le proprie paure e preoccupazioni. E’ una grande occasione per costruire una relazione tra adulti e adolescenti nei diversi ruoli. I ragazzi, inoltre, in questo momento hanno bisogno di trovare degli spazi di socializzazione privati. Il tema della giusta distanza con l’adolescente è un tema importantissimo, bisogna aiutarli a inventarsi uno spazio privato, permettete quindi ai figli di crearsi un piccolo ambiente tutto loro, non va dimenticato che tutti noi necessitiamo di spazi privati. Li si lasci soli nei momenti di lavoro e di studio evitando di tener loro il fiato sul collo mentre magari si collegano con i loro insegnanti e con i loro compagni.
Questo periodo porta con sé il vantaggio di spingerci a trovare ed a ricreare un’organizzazione di vita familiare imparando a conoscersi meglio, a comprendere più a fondo i bisogni dell’altro ed a trovare un equilibrio nelle relazioni all’interno del “sistema famiglia”.